Incredibile alla Quicken Loans Arena di Cleveland. Boston annulla infatti i Cavs e "ruba" il fattore campo nella serie grazie ad un 104 a 86 che lascia poco spazio ad interpretazioni. La cosa più preoccupanete per Cleveland e per tutte le squadre ancora interessate alla lotta per il titolo è che la difesa dei biancoverdi, in questi playoffs, sembra tornata quella impeccabile dell'anno del titolo. Unica differenza: se allora era chiaro che il burattinaio in campo fosse KG ora la difesa appoggia la sua impenetrabilità in modo più distribuito sulle spalle di tutta la squadra. Basti guardare il lavoro di Ray Allen sul prescelto. Lebron James viene annullato come non mai da He Got Game e, fino a metà terzo quarto, sembra rinunciatario in attacco. Mette a posto le sue statistiche negli ultimi 16 minuti circa di partita e chiuderà con 24 punti con 7 su 15 dal campo ma 0 su 4 da 3 e 10 su 15 dalla linea della carità. La differenza fra le due squadre è chiaramente in difesa, ma anche in attacco Boston non lascia scampo. Eroe della serata ancora Ray Allen affiancato da Rajon Rondo in versione recordman. Allen sembra indossare di nuovo la maglia dei Sonics, ritorna quell'arma perfetta che è sempre stato da dietro l'arco e non esita un secondo in uscita dai blocchi. Chiuderà con 22 punti, la maggior parte dei quali però nel quarto decisivo per la fuga biancoverde. Per quanto riguarda Rondo pareggia il record di assist nella storia dei Celtics a quota 19 e li condisce con 13 punti. Boston non può prescindere dall'enorme talento e dalla smisurata energia del play da Louisville e questo lo dimostra anche il suo minutaggio, stasera arrivato a 45 minuti (praticamente a sedere complessivamente per 3 minuti nella partita). Lezione di umiltà infine da KG e Pierce che si sacrificano su ogni pallone, forzano poco in attacco ma dimostrano di sentirsi sempre meglio. Soprattutto KG fa valere i suoi centimetri nel pitturato e i 18 punti e 10 rimbalzi che mette insieme nei soli 33 minuti di utilizzo ne sono la prova. I primi 8 punti vengono semplicemente da lob di Rondo a scavalcare la difesa e seguente comodo appoggio del big ticket. Non dimentichiamo infine l'apporto finalmente all'altezza di Rasheed Wallace, a tratti immarcabile come in passato e quasi perfetto dal campo con un 7 su 8 che gli vale 17 punti.
Ma passiamo alla partita: combattutissima fino al terzo quarto, con James che tira poco e si concentra più sul coinvolgimento dei compagni. Purtroppo l'unico a rispondere all'appello, a fine partita, risulterà essere Jamison. Disastrosa la prova di Williams che chiuderà con 1 su 9 dal campo, 0 su 4 da tre e soli 3 liberi tirati per un totale di soli 4 punti. O'Neal alterna buone cose ad altre molto meno buone come Parker, d'altronde, che non ripete le ottime percentuali dal campo fatte registrare nelle partite precedenti. Gran parte di tutto questo è dovuto all'asfissiante difesa biancoverde ma, come detto, non tutto. A sconcertare è l'atteggiamento dei Cavs, assolutamente lontano dagli standard dei playoffs NBA. Durante il terzo quarto il tentativo di fuga dei Celtics lascia praticamente indifferente James che tira pochissimo dal campo e lascia Cleveland a sè stessa come mai aveva fatto in passato. Non si può però dare la colpa di questa sconfitta a James perchè per una volta non ha abbagliato il mondo con l'ennesima prova perfetta. La colpa va data al suo supporting cast, ancora una volta non all'altezza e soprattutto privo di carattere. Nel momento in cui la partita stava scivolando dalle mani dei Cavs e ormai Boston attentava ai 15 punti di vantaggio nessuno ha neanche tentato di dare tutto sul campo per cercar di rientrare in partita, eccezion fatta per un ottimo Hickson da 13 punti e il solito Jamison da 16 e 6 rimbalzi. Boston chiude così il terzo quarto con un parziale di 31 a 12 e si limita ad amministrare il vantaggio negli ultimi 12 minuti.
Tirando un po' le fila di questa nottata, Cleveland dimostra ancora una volta che senza il solito James da 30+7+7 questa non è una squadra da titolo, il chè è molto preoccupante vista l'enorme forza dei Lakers anche in contumacia super-Kobe (ricordiamo che nella prima serie una vittoria giallo-viola è arrivata anche con un Kobe da soli 12 punti dal campo). Da rimarcare inoltre che l'addizione di Shaq è totalmente inutile contro una squadra così mobile sotto canestro come quella biancoverde che con KG e Wallace tende a portare i lunghi avversari lontano dal pitturato. Brown dovrà trovare il coraggio per limitare ulteriormente il minutaggio del Diesel e lasciare maggior spazio a Varejao e Hickson.
Passando a Boston, forse una serata perfetta difficilmente ripetibile ma che fa comunque sognare i tifosi dei Celtics che ora cercheranno di trascinare a suon di decibel i loro ragazzi a due imprese al TD Banknorth Garden.
martedì 4 maggio 2010
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