sabato 6 febbraio 2010

Bucks @ Knicks 2/5/2010, pensieri sparsi

Eccomi qui a scrivere il primo di una lunga serie( si spera) di articoli riguardanti i Knicks.
La sfida non è proprio di quelle imperdibili, per usare un eufemismo, ma tant'è mi ritrovo comunque a guardarla.
Qualche motivo di curiosità c'è, primo tra tutti il rookie da Compton, Brandon Jennings.
Arrivato nel 2008 in Italia caricato di enormi pressioni si capisce fin dall'inizio che il ragazzo, ingabbiato negli schemi di un allenatore come Repesa, faticherà ad esprimere il proprio potenziale. La sua parentesi italiana si concluderà a fine anno con moltissime ombre e poche luci, con la conseguenza logica che la sua pick al draft scende di qualche posizione rispetto alle previsioni. Le squadre con le scelte alte, alla ricerca di un play o di una point guard, lo passano senza troppe remore( Ny tra le altre) e il ragazzo classe '89 approda a Milwaukee. L'inizio è di quelli che lasciano a bocca aperta, arrivando persino a riscrivere alcuni record della franchigia;
le percentuali sue e il rendimento della squadra sono sorprendenti. Che potesse continuare così per tutta la stagione non ci credeva nemmeno lui, infatti cala il suo rendimento( abbastanza vistosamente) e la squadra lo segue. Al giorno in cui vi scrivo stiamo parlando di un ragazzo che segna poco piu di 17 punti a partita con una percentuale dal campo del 38%( scesa in picchiata dopo un inizio irreale); dalla lunga distanza invece le percentuali sono ancora molto buone intorno al 39% smazzando piu di 6 assist a partita( questa è la statistica che ancora mi sorprende di più).
Il ragazzo è ancora tutto da scoprire, io dico "fatelo giocare in campo aperto, fategli spingere il pallone e ci si diverte sempre e comunque". Che possa diventare in un futuro, anche non troppo prossimo, il manico di un team con ambizioni di anello ho grossissimi dubbi.
Mi son dilungato abbastanza su BJ perchè della partita in senso squisitamente tecnico c'è ben poco da dire. D'antoni parte con Nate Robinson in quintetto al posto di Duhon e il campione uscente del dunk contest risponde, almeno all'inizio, presente. Coach Skiles prima della partita dichiara che han lavorato molto sul gioco dell'ex scelta n1 al draft 2005 Andrew Bogut, che in effetti in questa stagione sta salendo notevolmente di colpi. L'inizio del giocatore australiano è notevolissimo, oserei dire dominante, per quanto Lee in difesa non sia un banco di prova assoluto purtroppo però la sua partita dura solo pochi minuti in quanto è costretto ad uscire causa fortissimo mal di testa ( ebbene si...). Nei primi 2 quarti la partita è equilibrata con Lee(19+6 al suono della seconda sirena) e Harrington positivi per la squadra della grande mela e l'ex Barcellona Ilyasova con Bell a rispondere per i Bucks.
Secondo tempo marchiato da Brendon Jennings, fino ad allora prova abbastanza incolore, che con le sue accelerazioni e i suoi jump shots scava un bel varco che New York non riuscirà più a colmare.
Nota dolente per i Knickerbockers, tra le tantissime, la prova del Gallo. Fatica moltissimo al tiro e dalla lunetta (2/6 totale al tiro e uguale dalla linea della carità).
David Lee, dal canto suo, si può consolare col season high di 32 punti che a nulla son serviti.
Che dire, l'orizzonte in casa Knicks è sempre molto buio e i Playoff, che sono l'obiettivo dichiarato da D'antoni e proprietà, restano un lontano miraggio. "In attesa dell'estate 2010"... sarà la frase ricorrente che sentirete spesso da qui a fine stagione; occhio però che in una franchigia con così poche certezze e troppi dubbi non è detto che una super star voglia accasarsi (al di là dell'indubbia attrazione che offre la metropoli).
Alla prossima puntata!

1 commento:

  1. speriamo bene quest'estate pago sennò mi sa che finisce come me con il bologna...un attesa infinita per qualcosa che non sia una salvezza risicata

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